Grazzano onora i suoi caduti di tutte le guerre

Ogni anno la popolazione di Grazzano organizza attività particolari in occasione del 4 Novembre, giorno nel quale si festeggiano le Forze Armate e la fine della Prima Guerra Mondiale.  Il 4 Novembre a Grazzano si commemora il  Maresciallo Pietro Badoglio: fu proprio lui a firmare a Villa Giusti l’armistizio che pose fine alla guerra vittoriosa contro gli Austriaci.

Durante la Commemorazione viene sempre suonato l’inno “La leggenda del Piave” perché la grande offensiva per ricacciare gli Austriaci era proprio cominciata il 24 maggio.

Questa commemorazione ha lo scopo di mantenere viva la memoria di quei ragazzi che sacrificarono la vita in quel conflitto e anche di coloro che persero la vita nella Seconda guerra mondiale per difendere la libertà dell’Italia. La lotta contro il nazifascismo fece molti martiri che è giusto ricordare affinché la difesa della libertà sia un valore assoluto anche per le generazioni successive.

Non essendo festa il 4 novembre, gli eventi commemorativi si svolgono durante il fine settimana successivo, quest’anno il 9 e 10 novembre.

Nel pomeriggio di sabato 9 novembre, si è svolto nel Salone di Casa Badoglio adiacente il Museo Storico Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio.

Il nome Badoglio fa parte del nome del paese e numerose attività sono ancora legate al suo nome. La famiglia Badoglio viveva a Grazzano e uno dei sui figli, Pietro Badoglio, divenne Maresciallo, Senatore e Capo del Governo d’Italia dal 25 luglio 1943 all’8 luglio 1944. La casa dove visse fu donata dalla famiglia per ospitare il museo e l’asilo, e anche la Casa di Riposo, intitolata alla moglie Sofia, fu opera del Maresciallo.

Nella sala del Museo, Ezio Mosso ha presentato davanti ad un folto pubblico una pregevole collezione di riviste e giornali del ​​periodo delle due guerre mondiali e l’ha donata al museo, a nome del papà professor Carlo Mosso. Il pubblico presente ha avuto l’opportunità di vedere e leggere direttamente alcuni di questi pezzi giornalistici che mantengono vivo lo spirito del tempo sia nelle immagini che nel modo di raccontare gli avvenimenti.

Dopo una breve pausa, nella stessa sala si è svolta la presentazione del libro “Napoleone in bicicletta”. Il suo autore, il Dott. Franco Testore, ha parlato con la conduttrice della presentazione, Rosaria Lunghi, che in vari momenti dell’intervista ha letto parti significative del libro. La storia raccontata, basata su fatti realmente accaduti, è incentrata sugli anni della guerra e sulle vicissitudini che dovette attraversare il protagonista, un giovane socialista di nome Napoleone.

Intervista a Franco Testore, autore del libro Napoleone in bicicletta

  • Ci puoi raccontare chi sei?
  • Io sono attualmente un medico in pensione. Ho collaborato 40 anni in ospedale, prima come infermiere, poi ho fatto il medico oncologo, e dal 2019 sono in pensione. Mi occupo di una associazione di volontariato e poi, di scrivere romanzi, che è diventata una passione.
  • In quale ospedale hai lavorato?
  • Nell’ ospedale di Asti, che è un ospedale importante, e il reparto di oncologia è sempre stato uno dei punti di forza di questo ospedale.
  • Che rapporto ha il tuo romanzo con Grazzano Badoglio?
  • Questa è la storia d’una famiglia di contadini veneti che sono costretti a lasciare la loro terra per venire in Piemonte. Il loro capofamiglia, che si chiamava Napoleone ed era un antifascista, nel 1937, per motivi politici e anche personali, deve scappare. Scappa in bicicleta e viene in Piemonte. Dopo un po’ di tempo riesce a fare arrivare anche la sua famiglia e si stabiliscono nel Monferrato. Prima a Conzano, vicino a Vignale, e poi a Castelletto Merli, vicino a Moncalvo; e intanto le vicende della storia, come purtroppo succede a tutti, li travolgono: il loro primo figlio parte per la Seconda Guerra Mondiale e viene mandato in Montenegro. Dopo la fine della guerra, dai territori Jugoslavi torna in Italia e aspetta di poter tornare finalmente a casa, quando riceve una richiesta particolare. Mentre era in una caserma a Viterbo, un ufficiale, che sapeva che lui abitava vicino ad Asti, in particolare vicino a Moncalvo, gli chiede se sa dov’è il paese di Scurzolengo. Lui risponde di sì, e allora l’ufficiale gli consegna una lettera del Maresciallo Badoglio, da consegnare alla sorella.

La storia è completamente vera. Napoleone è stato il nonno di mia moglie. Questa è una storia famigliare che appunto abbiamo ricostruito pezzo per pezzo. Il primo figlio maschio era questo Angelo che ritornando dopo la guerra non trova più i suoi genitori, la sua famiglia, nella cascina dove li aveva lasciati, però aveva questo lasciapassare che gliera stato fornito insieme alla lettera del maresciallo Badoglio da consegnare alla sorella. E la sorella decide di aiutarlo. Gli scrive una lettera di raccomandazione per avere un lavoro, e così lui va ad Asti con questa lettera della signora Annamaria Badoglio, riesce a trovare lavoro e poi, dopo sei mesi di ricerche, ritrova anche la sua famiglia.

  • Cosa è per te la letteratura?
  • Per me la letteratura è un modo di dar voce alle persone comuni che hanno delle storie a volte straordinarie da raccontare, ma che non hanno mai l’occasione di farlo, o poche volte. Io, durante la mia vita professionale ho ascoltato le storie di migliaia di pazienti, perché credevo che fosse importante ascoltare i pazienti prima di decidere come curare le loro malattie. E a un certo punto, a forza di ascoltare storie, mi è venuto l’idea che sarebbe anche stato bello raccontarle. E così ho cominciato a raccontare nei miei libri storie di persone comuni, che però si ritrovano ad incrociare la Storia (con S maiuscola) e hanno avuto delle vicende straordinarie che meritavano di essere raccontate.
  • Dove si può comprare questo libro?
  • Il libro si può comprare in tutte le librerie, principalmente del Piemonte, Liguria e Lombardia. La casa editrice è Araba Fenice di Cuneo. È una casa editrice che è molto presente sul territorio, e il libro si trova, oltre che nelle librerie, anche nelle librerie on-line. Sta andando benissimo. È stato pubblicato circa un anno fa e questa di oggi, credo che sia la 25ma. presentazione.    

Giornata del 10 novembre

La giornata è iniziata coperta da uno spesso strato di nebbia e con temperature basse.

Alle 9 gli Alpini di Grazzano Badoglio stavano già presidiando l’ingresso di Casa Badoglio.

Poco dopo sono arrivate le autorità. Il Sindaco Mauro Rodini, la Vice Sindaca Rosaria Lunghi, il Direttore del Museo, Alessandro Allemano, il Sig. Ezio Mosso ed infine il nipote di Pietro Badoglio, Alessandro Badoglio.

Da lì la delegazione è partita con vari automezzi verso la località di Madonna dei Monti. Sul posto c’erano il Sindaco di Ottiglio, Massimo Pasciuta, le autorità del territorio e la Fanfara Alpina Valle Bormida. Molte persone hanno voluto prendere parte all’evento. Tutti hanno cantato l’inno nazionale italiano. Il nuovo parroco di Grazzano, don Sergio Scagliotti, ha dato la benedizione e ha pregato per i caduti. Questo atto si è ripetuto per tutta la mattinata in ogni luogo speciale che meritava quel riconoscimento. Possiamo citare così l’Obelisco, Stele al Maresciallo Badoglio, dove fu lasciata una corona di fiori. Un particolare ricordo di fronte al monumento dedicato alla Banda Lenti. E’ stata posta una targa con le foto dei partigiani caduti per la Patria, fatti prigionieri  proprio su questo Colle e fucilati il 12 settembre 1944, 80 anni fa. Ricordati anche i componenti della Banda Tom, (catturati a Casorzo).

La Chiesa Madonna dei Monti è un gioiello dell’architettura romano-gotica. Risale al XII secolo e presenta un’abside romanica di pregio. In quella cornice e con un cielo terso e un sole che donava il suo calore, è stata celebrata la Santa Messa, che ha visto una grande partecipazione. Prima di concludere la cerimonia è stata letta la Preghiera degli Alpini.

Al ritorno sulla piazza a Grazzano il sacerdote ha impartito la benedizione sul monolite dei caduti che si trova davanti all’edificio comunale e alla chiesa dello Spirito Santo.

Da lì la banda con i suoi ritmi marziali accompagnava il corteo che si recava al Parco Rimembranza e al cimitero.

All’interno del Cimitero è stata lasciata una corona di fiori nel pantheon della famiglia Badoglio.

La giornata a Grazzano si è conclusa con un affollato pranzo presso l’Associazione Combattenti e Reduci.

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